La storia dei centri a controllo numerico CNC

La lavorazione CNC (Controllo Numerico Computerizzato) è un processo manifatturiero fondamentale per la produzione di parti attraverso la rimozione di materiale, sotto il controllo automatizzato di un utensile da taglio, a differenza del controllo manuale tipico del lavoro del macchinista. 

Introdotto per la prima volta nel 1952 con il Cincinnati Milacron Hydrotel, il CNC ha rivoluzionato l’industria manifatturiera, integrando sistemi robotizzati avanzati per migliorare la produttività e ridurre i requisiti di manodopera nella produzione di componenti.

L’origine dei centri a controllo numerico CNC

centri di lavoro CNC

(CNC Cincinnati Milacron Hydrotel)

Il primo prototipo di macchina CNC fu sviluppato nel 1952 da un team di ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology), segnando un’evoluzione significativa rispetto alle macchine a controllo numerico (NC) introdotte nel 1949. Queste macchine erano programmate attraverso schede perforate e, successivamente, nastri magnetici, senza l’uso di computer, su principi simili a quelli degli antichi pianoforti automatici (fonte). Il CNC nacque dall’esigenza di realizzare forme complesse non ottenibili con le tecniche di fresatura manuali, permettendo la lavorazione di profili matematicamente sviluppati attraverso curve non lineari complesse.

La tecnologia CNC iniziò a guadagnare popolarità verso la fine degli anni ’60, con un impulso significativo derivante dall’introduzione dei primi sistemi di progettazione assistita da computer (CAD) nel 1976, che facilitarono la creazione di modelli 3D per lo sviluppo del codice macchina. Entro il 1989, la lavorazione CNC divenne lo standard per la produzione su larga scala.

L’introduzione del CNC ha permesso un incremento della produttività manifatturiera, accelerando i processi di lavorazione attraverso l’automazione e garantendo al contempo un’elevata qualità e ripetibilità dimensionale. Ha inoltre ridotto i costi di produzione di componenti avanzati, diminuendo il fabbisogno di manodopera e permettendo di offrire prodotti a un prezzo inferiore.

CNC nell’industria manifatturiera moderna

Oggi, la lavorazione CNC copre un’ampia gamma di macchine con capacità diverse, principalmente distinte in torni CNC, che fanno ruotare il materiale contro un utensile fisso, e frese CNC, che muovono l’utensile rotante contro un materiale fisso. La classificazione delle macchine CNC può anche basarsi sul numero di assi di movimento, come le macchine a 3 assi che operano lungo il piano XY e lungo l’asse Z. Ad esempio, la fresatrice a 5 assi VMC, è può muoversi lungo cinque direzioni di movimento (X,T,Z,A,B) per consentire lavorazioni complesse e dettagliate su componenti meccanici.

Le macchine CNC utilizzano il G-Code (Codice Geometrico) per la programmazione, un linguaggio relativamente semplice che definisce le coordinate XYZ per i movimenti dell’utensile e la velocità desiderata. Esistono anche i M-Code (Codici Macchina) per specificare funzioni della macchina come l’attivazione del refrigerante o il cambio dell’utensile.

Il CNC rappresenta una pietra miliare nell’evoluzione dei processi manifatturieri, offrendo precisione, ripetibilità e efficienza in una vasta gamma di applicazioni industriali, dalla produzione automobilistica e aerospaziale alla realizzazione di componenti medici e elettronici.

Aziende come Vitech offrono diversi centri di lavoro CNC per fornire soluzioni avanzate di lavorazione, contribuendo all’innovazione e alla competitività nel settore manifatturiero moderno.

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